Cari connazionali,
Vi invitiamo a prendere parte ad un sondaggio sul tema della Sicurezza Sociale tra Italia e Nuova Zelanda, pensato per gli italiani che vivono o hanno vissuto in questo paese ed organizzato dal Comites Wellington e LILNZ. Cliccare qui per accedere al questionario. Vi preghiamo di completare il questionario, che richiede pochi minuti, entro le ore 17:00 (NZ Time) del 3 Settembre 2018. Note for English speakers: The text above is an invitation to take part in a survey about Social Security for Italians in New Zealand, it is therefore in Italian language only. Feel free to forward to Italian passport holders who speak the language, if you know any. Thank you for your collaboration. Per saperne di più: Per "sicurezza sociale" si intende l'insieme di interventi pubblici finalizzati all'erogazione di misure in favore dei cittadini che si trovano in condizioni di bisogno. Possono essere misure che rispondono a bisogni immediati e contingente, e in quel caso si parla di assistenza sociale (assistenza sanitaria, disoccupazione, incidenti sul lavoro...) oppure preventive, focalizzate sul "futuro", come le pensioni. Il sistema di sicurezza sociale italiano è impostato su due forme di tutela: 1. da un lato la tutela degli inabili e degli indigenti e 2. dall'altro la tutela dei lavoratori, fondata sul principio che alla prestazione lavorativa svolta corrisponde il trattamento pensionistico maturato a seguito del versamento dei contributi. SICUREZZA SOCIALE PER CITTADINI ITALIANI TRASFERITI IN NUOVA ZELANDA Nel caso il cittadino italiano si trasferisca all'estero, l'emigrazione - di norma - spezza la continuita' della contribuzione creando un buco nella sua storia lavorativa. Le convenzioni internazionali bilaterali sono un modo per garantire una maggiore tutela dei lavoratori emigrati all'estero. Per "sicurezza sociale internazionale" si intende, quindi, la protezione sociale dei cittadini di un Paese residenti abitualmente in un altro Paese, garantita attraverso una regolamentazione internazionale. LE PENSIONI PER I LAVORATORI ITALIANI CHE SI SPOSTANO IN NUOVA ZELANDA TEMPORANEAMENTE O PERMANENTEMENTE. Per sinteticità, possiamo dividere gli italiani in 4 categorie: 1 - emigrati che in Italia non hanno mai lavorato o hanno lavorato per meno di 20 anni che rimangano in Nuova Zelanda; 2 - emigrati che in Italia non hanno mai lavorato o hanno lavorato per meno di 20 anni che un giorno tornano a lavorare in Italia; 3 - emigrati che in Italia hanno lavorato e versato contributi sufficienti per raggiungere una pensione e che hanno maturato anche il diritto alla Superannuation che decidono di restare definitivamente in Nuova Zelanda. 4 - emigrati che in Italia hanno lavorato e versato contributi sufficienti per raggiungere una pensione e che hanno maturato anche il diritto alla Superannuation neozelandese e che - dopo il pensionamento - tornano a vivere in Italia. Attualmente, non esistendo nessuna convenzione tra Italia e Nuova Zelanda in materia di sicurezza sociale, chi ha lavorato in Italia per meno di 20 anni (che sono gli anni di anzianità contributiva per poter aver diritto alla “pensione di vecchiaia”, molti di più ne servono per la “pensione di anzianità”, comunque ora abolita con la riforma Fornero) concludendo la propria carriera in Nuova Zelanda, di fatto perde gli anni di contributi versati in Italia, a meno che non versi volontariamente contributi per raggiungere il minimo dei 20 anni. La radicale differenza tra il sisema Italiano (contributivo) e quello neozelandese, (universale, cioè regolato per ora solo dall’ottenimento della residenza permanente e dal numero di anni trascorsi in NZ e svincolato da alcun tipo di contributi o trattenute sugli stipendi), insieme alla mancanza di una convenzione, rendono impossibile il “cumulo” tra il periodo lavorativo italiano e quello neozelandese. (la cosiddetta la totalizzazione dei periodi di assicurazione e contribuzione). Nel primo caso, quindi, i contributi precedentemente versati in Italia vengono persi. Nel secondo caso, gli anni di lavoro in Nuova Zelanda non hanno titolo per essere calcolati in Italia almeno come anni di anzianita' ai fini dei calcoli pensionistici. (Per esempio, con un accordo, 20 anni di contributi versati in Italia + 15 anni lavorati in Nuova Zelanda potrebbero diventare una pensione di 35 anni di anzianita’ calcolabile su 20 anni di contributi). Attualmente, il cittadino Italiano residente in Nuova Zelanda potrà eventualmente avere diritto alla Superannuation, sempre che nel frattempo sia diventato per la nazione di adozione cittadino o residente e vi abbia trascorso almeno 10 anni della propria vita da quando ne ha compiuti venti, cinque dei quali dopo i cinquanta. La Superannuation è un contributo governativo versato a tutti i cittadini e reisidenti di lungo corso in Nuova Zelanda che abbiano raggiunto l'età pensionbile (65 anni al momento). È indipendente da precedenti attività lavorative, contributi versati (in Nuova Zelanda non trattengono parte dello stipendio ai fini pensionistici), redditi e situazione finanziaria. La Superannuation viene corrisposta anche se il cittadino o il residente hanno una pensione privata che garantisce loro una rendita mensile (come il Kiwisaver, che è una pensione privata che il lavoratore può scegliere di attivare in Nuova Zelanda ma che non è obbligatoria). Il cittadino italiano che ha versato contributi sufficienti per avere diritto alla pensione italiana, cumulerà pensione italiana e Superannuation. Tuttavia, l'importo della pensione "overseas" verrà detratto da quello della sua Superannuation (soltanto se erogata dallo Stato o da un ente governativo). La decurtazione della Superannuation opererà anche nei confronti di quella del partner nel caso in cui la pensone governativa overseas superi la quota della Superannuation del titolare dell'assegno. INTERESSANTE notare che la compensazione tra Superannuation e altro tipo di pensione non opera nel caso in cui un soggetto abbia diritto alla Superannuation e a una rendita derivante dal Kiwisaver (pensione privata). La compensazione non opera neppure nel caso in cui la pensione overseas sia erogata da un istituto privato. Al momento, in assenza di accordo, nel caso in cui un cittadino italiano - dopo l'ottenimento della Superannuation - torni a vivere in Italia per meno di 26 settimane all’anno, la Nuova Zelanda continunuerà a pagargli la Superannuation in toto, mentre in misura proporzionale agli anni passati in NZ da cittadino/residente se si rientra in modo permanente (piu’ di 26 settimane/anno). Per i Paesi con i quali la Nuova Zelanda ha firmato accordi in materia di sicurezza sociale sono previste alcune particolarità che dipendono dal Paese e dal contenuto dell'accordo bilaterale. I commenti sono chiusi.
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Giugno 2022
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