Valorizzazione dell'italianità in Nuova Zelanda
Lo scopo del progetto, come delineato nel meeting ComItEs del 27 maggio 2018 sotto proposta di Alessandra Zecchini, è di valorizzare in Nuova Zelanda l’italianità in tutte le sue forme, e di dare supporto ai produttori, importatori, artisti, professionisti e imprenditori italiani locali che, vivendo qui, ne sono i costanti rappresentanti agli occhi dei neozelandesi.
La missione del ComItEs Wellington è di ricordare che anche gli italiani all’estero sono un “Made in Italy” da valorizzare, e quindi di non discriminare il ‘made by Italians’ a favore del ‘Made in Italy’ ma di trattare entrambe le risorse con la dovuta importanza.
Da sottolineare comunque che tutti i progetti del ComItEs Wellington sono a beneficio di tutti gli italiani in Nuova Zelanda, incluse le categorie sopra elencate: progetti come l’estensione del Working Holiday Visa, per esempio, non porta solo beneficio ai giovani che vogliono trascorrere un anno in Nuova Zelanda ed essere trattati alla pari di altri cittadini europei con lo stesso visto, ma anche per i business italiani in NZ, in particolare nel settore della ristorazione, che necessitano urgentemente personale italiano, anche casuale, ma che possa lavorare per più di tre mesi.
Il progetto della sicurezza sociale interessa poi un gran numero di professionisti italiani che hanno lavorato, lavorano o intendono lavorare e vivere in entrambi i paesi, mentre il patronato (organizzato da questo ComItEs) già assiste coloro che hanno richieste specifiche da fare all’INAS e CAF. Da menzionare anche il progetto dell’archivio digitale documenti sull’immigrazione italiana in Nuova Zelanda sta raccogliendo pubblicazioni e documenti interessanti che negli anni a venire avranno un valore storico importante per la crescente comunità italiana ed il ruolo di questa nell’ambito neozelandese.
Anche Radio Ondazzurra, con le interviste settimanali che coinvolgono un’ampia varietà di persone (ed in gran parte professionisti ed imprenditori italiani) sta aiutando i nostri connazionali a conoscere le esperienze e la vita lavorativa di altri italiani. In questo ambito Radio Ondazzurra si è dimostrata infatti molto più utile delle piattaforme Fb, dove gli utenti tendono a raggrupparsi in circoli piuttosto chiusi e in molti casi comunicano senza veramente conoscere gli interlocutori. La radio offre “una voce” agli italiani e spesso anche l’opportunità di far conoscere il proprio business all’intera comunità italiana in Nuova Zelanda, e anche in Italia attraverso i podcast. Il progetto Valorizzazione dell’Italianità in Nuova Zelanda si deve quindi percepire non solo come un progetto a sé stante, ma come un’attività intrinseca di tutto l’operato di questo ComItEs.
La coordinatrice del progetto, Alessandra Zecchini, lavora anche con la Dante Auckland da oltre 20 anni, ha fondato il Festival Italiano 15 anni fa e, come giornalista, scrittrice ed editrice da oltre due decadi dà visibilità sia all'Italia ed al Made in Italy in Nuova Zelanda, sia agli italiani che vivono in questo paese, ed al loro prezioso operato.
Dalla nascita del progetto ad oggi il ComItEs Wellington è stato particolarmente attivo nell'offrire visibilità anche nelle proprie comunicazioni a diverse iniziative di organizzazioni, di business italiani e dall’Ambasciata, attraverso il proprio sito web, bollettini Mailchimp, Social Media e comunicati stampa, spesso ripresi dall’Agenzia Internazionale Stampa Estero.
Nell'ultimo anno i comunicati Mailchimp sono stati anche condivisi sui social media, e quindi i lettori non sono più limitati agli iscritti alla mailing list del ComItEs o a coloro che visitano il nostro sito, ma raggiungono un pubblico molto più ampio. Il maggior numero di letture dei comunicati via Social Media viene attraverso Fb, ed il ComItEs ha invitato l'Ambasciata a condividere i Mailchimp anche attraverso il proprio profilo Twitter.
Ricordiamo che i comunicati Mailchimp si possono anche leggere in inglese, spagnolo ed altre lingue attraverso la funzione di traduzione automatica.
Gruppo Linkedin Professionisti Italiani in Nuova Zelanda: il gruppo è cresciuto superando le 80 adesioni, e si è già rivelato uno strumento utile non tanto per le interazioni dei partecipanti sul gruppo stesso ma, come per Ondazzurra, come strumento conoscitivo, ed in aggiunta come piattaforma per incrementare i contatti fra i business italiani, sia in maniera diretta sia attraverso presentazioni facilitate da altri componenti del gruppo. Il passaparola e la conoscenza diretta rimangono sempre un aspetto importante nel ‘fare business’ ed alle presentazioni individuali speriamo in futuro di aggiungere anche incontri di gruppo per incrementare ed approfondire le relazioni fra i diversi professionisti e business italiani nel paese. Per accedere al gruppo cliccare qui.
In conclusione, consideriamo che il contributo lavorativo, sociale e culturale degli italiani in Nuova Zelanda sia un bene prezioso per questo paese, e che il 'Made by Italians' in Nuova Zelanda non sia in concorrenza con il 'Made in Italy', ma constatato quanto infatti abbia aumentato la sensibilità del mercato locale ai prodotti italiani, e di conseguenza anche le importazioni di questi.