Modifica dell’Accordo di Work Holiday Visa tra Italia e Nuova Zelanda
Coordinatrice: Wilma Giordano Laryn
Il Working Holiday Visa viene concesso a giovani sotto i 30 anni, che possono trascorrere un anno in Nuova Zelanda/Italia, per avere un’esperienza generale del Paese. Oltre a visitare il Paese, i giovani possono studiare (al massimo per sei mesi) e lavorare (al massimo per un anno). La normativa vigente prevede che possano lavorare non più di tre mesi presso lo stesso datore di lavoro.
Il Com.It.Es ha recepito nel 2015 la richiesta di operatori italiani in Nuova Zelanda, soprattutto nel settore dell’ospitalità e ristorazione, che tale limite venga esteso. In questo modo gli operatori potrebbero impiegare proficuamente i giovani oltre il periodo di training, e i giovani potrebbero usufruire di un’esperienza lavorativa meno superficiale. Tale estensione metterebbe l’Italia a pari con altri Paesi europei.
In termini numerici, in Italia è ammessa una quota di 1000 unità, mentre la Nuova Zelanda ha unilateralmente eliminato la quota nel 2009, accettando un numero illimitato di presenze, senza richiesta di reciprocità. Attualmente i WHV per la Nuova Zelanda superano i 2000 all'anno, quelli per l’Italia sono una sessantina.
Su iniziativa Com.It.Es, l’Ambasciata nel 2016 chiese al MFAT (Ministry of Foreign Affairs and Trade) di riaprire la discussione su possibili emendamenti, concentrandosi sull'estensione per il lavoro presso unico datore. L’Ambasciatore ci ha poi informati che la risposta (novembre 2016) era stata generalmente favorevole, e che era stata chiesta reciprocità. La questione era rimasta sospesa per le elezioni in Nuova Zelanda (23 settembre 2017).
Nel novembre 2017 il Com.It.Es ha ripresentato all'Ambasciatore un’ipotesi di modifica degli accordi contenente l’estensione a 12 mesi. L’Ambasciatore ha risposto che, una volta ricevuto l’assenso del MAECI e del Ministero del Lavoro sulle modifiche proposte, avrebbe ricontattato i neozelandesi.
Dopo l’intervallo delle elezioni italiane, il Com.It.Es ha risollevato la questione con l’Ambasciatore, che il 27 agosto 2018 ha informato di avere ripresentato la questione della revisione dell’accordo ai Ministeri degli Affari Esteri e del Lavoro. Il Com.It.Es ha anche sollecitato i propri rappresentanti governativi per l’Oceania: Senatore Giacobbe e Deputato Carè, e del CGIE: Prof. Papandrea. In particolare il Sen. Giacobbe, intervenuto alla riunione Com.It.Es del dicembre 2018, ha informato che l’accordo era in fase negoziale, e sembrava che ci fosse una possibilità d’intesa tra i due paesi. Ha dichiarato che avrebbe seguito con attenzione la trattativa necessaria per finalizzare l’accordo. Se si fosse reso necessario il passaggio parlamentare, si sarebbe spinto per la ratifica.
Nella riunione Com.It.Es del marzo 2019 il Dr Comi (Ambasciata) ha riferito che c’è interesse da entrambe le parti. In Nuova Zelanda la procedura richiederebbe la ratifica di una semplice variazione dell’accordo internazionale. In Italia serve il parere positivo del Ministero del Lavoro, per formulare il testo dell’accordo da portare in Parlamento per il voto.
Il Prof Papandrea (nostro rappresentante al CGIE) ha riferito (luglio 2019) di aver parlato a riguardo con il capo dell’ufficio competente (Cons. Giovanni De Vita) della Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie (DGIEPM), il quale ha indicato che sarebbe disposto a perseguire la possibilità con il Ministero del Lavoro su richiesta dell’ambasciatore Marcelli che (Papandrea) ha già avvisato a riguardo.
Nell'agosto 2019 l’Ambasciatore ha informato che c’era stata una consultazione preliminare fra MAECI e MinLavoro (Dr Barbarello), ma il concerto formale interministeriale, che include anche gli Interni, deve ancora iniziare. Poi ci sarà lo scambio di note ed infine la ratifica da parte del Parlamento italiano.
Nella riunione Com.It.Es del 7 settembre 2019 il Dr Comi ha informato dei passi avanti negoziali: il 23 agosto l’ufficio negoziatore del Ministero degli Esteri italiano ha inviato all'Ambasciata una prima bozza negoziale, sulla quale essa ha fornito alcuni input. E` adesso in attesa che l’Ufficio negoziatore rinvii la bozza definitiva, che una volta ricevuta l’Ambasciata presenterà alle controparti presso il Ministero degli Esteri neozelandese.
Il Sen Giacobbe ci ha inoltrato una lettera del Ministro di Maio del 29/11/2019 in cui, in risposta ad una sua sollecitazione in appoggio alla nostra proposta di modifica, il Ministro informa che un nuovo testo conforme alle nostre richieste (allegato dal Ministro) a conclusione dell’iter amministrativo, è stato inoltrato alla controparte neozelandese per la loro valutazione.
Il Ministro aggiunge che, in caso di risposta positiva, il nuovo Accordo necessiterà poi di un’autorizzazione alla ratifica da parte del Parlamento italiano, dal momento che, in deroga alla disciplina vigente, esso prevede l’estensione fino ai 12 mesi del periodo di lavoro anche presso un unico datore.
In un email del 12 febbraio 2020 l’Ambasciata ci ha confermato la trasmissione della bozza alla controparte neozelandese, e si è ripromessa di tenerci prontamente aggiornati non appena ci fossero sviluppi di rilievo.
Il Com.It.Es e` cautamente fiducioso che l’iter della modifica dell’Accordo possa svilupparsi in un tempo non eccessivamente protratto, e rinnova la sua calda richiesta a tutte le parti interessate di lavorare di concerto a questo buon fine.