Il ComItEs Wellington e Radio Ondazzurra hanno presenziato insieme al Festival Italiano 2019 per fornire informazioni ai connazionali, in particolare sulle attività del ComItEs il primo, e per incontrare dal vivo gli ospiti della radio (e per fissare appuntamenti con futuri ospiti), la seconda. Ringraziamo il pubblico che si è fermato a parlare con noi durante questo importante evento italiano ad Auckland.
Festival Italiano Auckland: un successo per il Made in Italy e per gli Italiani in Nuova Zelanda25/10/2019
Grande successo del Festival Italiano Auckland domenica scorsa, con la partecipazione di oltre 20mila visitatori nel quartiere di Newmarket, rinomato precinto di shopping con numerosi negozi che, già proponendo prodotti italiani come Acqua di Parma, Diesel, Lardini, Kartell, Marni, Smeg, ecc. si sono uniti alle celebrazioni con offerte e promozioni.
La zona è stata chiusa al traffico ed aperta ai pedoni per un'esperienza diretta con tutto ciò che è italiano, dalla lingua, arte, musica alla cultura, ma anche il design, i motori, gli accessori, per finire con un buon pranzo in un'atmosfera conviviale che ricorda le sagre di paese, con lunghe tavolate ed amici. Organizzato dalla Società Dante Alighieri di Auckland, il Festival Italiano presenta ogni anno un ricco programma culturale adatto ad un pubblico di tutte le età e per tutti i gusti: dall'opera alla musica popolare, dai laboratori di arte e pasta ai quiz a premi. Le celebrazioni hanno anche incluso l'inizio della settimana della lingua italiana nel mondo, Leonardo 500 e, per la prima volta, ospitato il padiglione dell'ENIT. Un trionfo dell'italianità quindi, con una forte attenzione sul Made in Italy, senza però dimenticare anche il 'Made by Italians'. Infatti non solo i prodotti, ma anche gli italiani all’estero sono un ‘Made in Italy'’ da valorizzare, fornitori di servizi e produttori di qualità che nell'ultimo decennio in particolare hanno contribuito fortemente all'aumento delle importazioni di prodotti italiani in Nuova Zelanda. Fra i principiali sponsor e/o marchi italiani rappresentati al Festival e/o durante la Stagione Italiana ad Auckland citiamo: Alfa Romeo Ancap Ape Piaggio Aperol Aprilia Barilla Bertagni Campari Cinzano De Cecco Divella Ferrari Ferrero Franchi Sementi Ghiotti La Marzocco Lamborghini Masi Manetti Gold Maserati Mirabella Moto Guzzi Mulino Bianco Mutti Nardini Nutella Parmigiano Reggiano Quadra Peroni Sabatino Tartufi San Pellegrino Save My Bag Segafredo Zenetti Sensi Vespa Piaggio Zonin Ricordiamo anche il 'Made by Italians', i ristoratori e i professionisti Italiani in Nuova Zelanda che hanno contribuito ed/o esposto all'evento: Arte Mani Studio Amaranto Caffè Italiano Emilio's Cheeses Farina Gelato Roma Ghella Giapo Il Casaro IN Italy JK.14 Wines Massimo's Italian Cheeses Mediterranean Foods Pane e Vino Pasta & Cuore Salato Sapori D'Italia Sovrano Limoncello Touched by Fire Vera Pelle Nonché le rappresentanze Italiane di: Ambasciata D'Italia Comites Wellington Dante Alighieri Auckland ENIT Italian Chamber of Commerce in NZ Radio Ondazzurra Festival Italiano (15esima edizione) si è tenuto domenica 20 Ottobre ad Auckland, Nuova Zelanda. Festival Italiano è organizzato dalla Società Dante Alighieri di Auckland con il supporto di Waitematā Local Board, e Newmarket Business Association. Il maggior sponsor commerciale è Peroni NZ. Cari connazionali,
Vi ricordiamo che il ComItEs Wellington sarà presente al Festival Italiano, domenica 20 ottobre, a Newmarket, Auckland. I nostri rappresentanti saranno al tavolo n.16, dentro al Rialto Centre, piano superiore, dalle ore 11:00 alle ore 16:00. Al tavolo accanto, n.15, ci sarà anche Radio Ondazzurra, la radio comunitaria degli italiani in Nuova Zelanda. Il progetto è stato avviato dal ComItEs nel giugno 2015 in considerazione: - dell’impossibilità di aprire uno sportello di assistenza pensionistica (patronato) in Nuova Zelanda in assenza di un Accordo di Sicurezza Sociale tra Italia e Nuova Zelanda - dell’esistenza di un simile Accordo, siglato nel 1998 dai rispettivi Ministeri del Lavoro ma mai ratificato dal parlamento italiano - del crescente numero di connazionali che si trasferiscono in Nuova Zelanda per sperimentare esperienze lavorative di lungo periodo. L’analisi preliminare condotta dal Comitato ha evidenziato innanzitutto la totale diversità dei sistemi pensionistici dei due Paesi (in Nuova Zelanda la pensione è legata esclusivamente alla cittadinanza e non dipende da contributi versati dai lavoratori) e la notevole varietà delle situazioni in cui si trovano e verranno a trovarsi in futuro i connazionali. Si devono considerare, infatti, da un lato le numerose riforme del sistema pensionistico italiano succedutesi a partire dal 1996, dall’altro i possibili effetti sulle posizioni individuali derivanti dagli anni di contributi versati in Italia prima del trasferimento in Nuova Zelanda, dal periodo trascorso in Nuova Zelanda, dall’attuale residenza degli interessati. Di particolare importanza, inoltre, la specifica norma pensionistica neozelandese che di fatto “deduce” dalla pensione neozelandese (percepita, come accennato, unicamente in base a requisiti di residenza) eventuali pensioni estere derivanti da schemi di accantonamenti gestiti a livello pubblico, quale in particolare quelle erogate dall’INPS. Ne deriva un disallineamento tra i connazionali che, oltre alla pensione neozelandese, hanno diritto ad una pensione INPS, che verrà dedotta dalla prima pensione, e coloro che ricevono una pensione da organismi “privati”, la cui pensione potrà essere sommata a quella neozelandese. Stante la complessità del ventaglio di situazioni possibili, il Comitato ha deciso pertanto di utilizzare come base di partenza l’Accordo del 1998 per verificarne in primo luogo l’attualità dopo vent’anni dalla stesura originale, e per capire se tale Accordo, con opportune modifiche, possa essere riproposto al fine di: - evitare l’iniquità di trattamento attualmente presente in Nuova Zelanda tra pensioni erogate da enti italiani pubblici o “privati”, anche esplorando la possibilità di includere nell’Accordo lo schema pensionistico volontario denominato Kiwisaver, introdotto in Nuova Zelanda dalla metà degli anni 2000. - garantire, al contempo che i contributi versati dai lavoratori italiani possano essere trasferiti, al fine di preservare i diritti acquisiti o comunque evitare che vadano persi in caso di trasferimento in Nuova Zelanda. L’analisi, affidata ad un consulente esterno, permetterà al Comitato di avere innanzitutto un quadro chiaro dell’attuale situazione e delle possibili soluzioni che potrebbe essere proposte in sede politica per ovviare alle distorsioni individuate nel quadro di rapporti odierno, privo di un Accordo specifico. Al termine del Progetto, infatti, il Comitato disporrà di una nuova bozza di Accordo, da utilizzarsi per dare il via a nuove trattative tra le Autorità competenti dei due paesi, qualora ritenuto opportuno sul piano politico.
Ricordiamo anche che il ComItEs Wellington ha anche aperto uno Sportello INAS per la Nuova Zelanda, il primo settembre 2019 e gestito a titolo volontario dal sig. Roberto Di Denia, ed in seguito si è aggiunto il CAF (Centro Assistenza Fiscale della CISL), che prevede l’erogazione di servizi a favore di persone residenti all’estero. Il Working Holiday Visa viene concesso a giovani sotto i 30 anni, che possono trascorrere un anno in Nuova Zelanda/Italia, per avere un’esperienza generale del Paese. Oltre a visitare il Paese, i giovani possono studiare (al massimo per sei mesi) e lavorare (al massimo per un anno). La normativa vigente prevede che possano lavorare non più di tre mesi presso lo stesso datore di lavoro.
Il ComItEs ha recepito nel 2015 la richiesta di operatori italiani in Nuova Zelanda, soprattutto nel settore dell’ospitalità e ristorazione, che tale limite venga esteso. In questo modo gli operatori potrebbero impiegare profittevolmente i giovani oltre il periodo di training, e i giovani potrebbero usufruire di un’esperienza lavorativa meno superficiale. Tale estensione metterebbe l’Italia a pari con altri Paesi europei. In termini numerici, in Italia è ammessa una quota di 1000 unità, mentre la Nuova Zelanda ha unilateralmente eliminato la quota nel 2009, accettando un numero illimitato di presenze, senza richiesta di reciprocità. Attualmente i WHV per la Nuova Zelanda superano i 2000 all’anno, quelli per l’Italia sono una sessantina. Il tema è stato inserito fra i progetti ComItEs nel giugno 2015, e nel dicembre 2015 l'allora Ambasciatore Barbarello ci rese note le prime comunicazioni a riguardo con il MFAT (Ministry of Foreign Affairs and Trade). Su iniziativa ComItEs, l’Ambasciata chiese al MFAT di riaprire la discussione su possibili emendamenti, concentrandosi sull’estensione per il lavoro presso unico datore. L’Ambasciatore ci ha poi informati che la risposta (novembre 2016) era stata generalmente favorevole, e che era stata chiesta reciprocità. La questione rimase sospesa per le elezioni in Nuova Zelanda (23 settembre 2017). Nel novembre 2017 il ComItEs ha ripresentato all’Ambasciatore un’ipotesi di modifica degli accordi contenente l’estensione a 12 mesi. L’Ambasciatore ha risposto che, una volta ricevuto l’assenso del MAECI e del Ministero del Lavoro sulle modifiche proposte, avrebbe ricontattato i neozelandesi. Dopo l’intervallo delle elezioni italiane, il ComItEs ha risollevato la questione con l’Ambasciatore, che il 27 agosto 2018 ha informato di avere ripresentato la questione della revisione dell’accordo ai Ministeri degli Affari Esteri e del Lavoro. Il ComItEs ha anche sollecitato i propri rappresentanti governativi per l’Oceania: Senatore Giacobbe e Deputato Carè, e del CGIE: Prof. Papandrea. In particolare il Sen. Giacobbe, intervenuto alla riunione ComItEs del dicembre 2018, ha informato che l’accordo era in fase negoziale, e sembrava che ci fosse una possibilità d’intesa tra i due paesi. Ha dichiarato che avrebbe seguito con attenzione la trattativa necessaria per finalizzare l’accordo. Se si fosse reso necessario il passaggio parlamentare, si sarebbe spinto per la ratifica. Nella riunione ComItEs del marzo 2019 il Dr Comi (Ambasciata) ha riferito che c’è interesse da entrambe le parti. In Nuova Zelanda la procedura richiederebbe la ratifica di una semplice variazione dell’accordo internazionale. In Italia serve il parere positivo del Ministero del Lavoro, per formulare il testo dell’accordo da portare in Parlamento per il voto. Il Prof Papandrea (nostro rappresentante al CGIE) ha riferito (luglio 2019) di aver parlato a riguardo con il capo dell’ufficio competente (Cons. Giovanni De Vita) della Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie (DGIEPM), il quale ha indicato che sarebbe disposto a perseguire la possibilità con il Ministero del Lavoro su richiesta dell’ambasciatore Marcelli che (Papandrea) ha già avvisato a riguardo. Nell’agosto 2019 l’Ambasciatore ha informato che c’era stata una consultazione preliminare fra MAECI e MinLavoro (Dr Barbarello), ma il concerto formale interministeriale, che include anche gli Interni, deve ancora iniziare. Poi ci sarà lo scambio di note ed infine la ratifica da parte del Parlamento italiano. Nella riunione ComItEs del 7 settembre 2019 il Dr Comi ha informato dei passi avanti negoziali: il 23 agosto l’ufficio negoziatore del Ministero degli Esteri italiano ha inviato all’Ambasciata una prima bozza negoziale, sulla quale essa ha fornito alcuni input. È adesso in attesa che l’Ufficio negoziatore rinvii la bozza definitiva, che una volta ricevuta l’Ambasciata presenterà alle controparti presso il Ministero degli Esteri neozelandese. Il 25/9/2019 Siamo stati informati che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in Italia ha dato il suo assenso all’abolizione dei 3 mesi massimi di lavoro per un singolo datore, ed anche all’abolizione del tetto agli ingressi, quindi il ComItEs è cautamente fiducioso che l’iter della modifica dell’Accordo possa svilupparsi in un tempo non eccessivamente protratto, e rinnova la sua calda richiesta a tutte le parti interessate di lavorare di concerto a questo buon fine. Verbale breve della riunione di sabato 7 settembre 2019
Aperta ai cittadini italiani e neozelandesi di origine italiana. Collegamento Skype con il Dr Nicola Comi, Capo Ufficio Consolare e Incaricato d’Affari, in rappresentanza dell’Ambasciata d’Italia a Wellington Come sempre potrete anche trovare la versione integrale del verbale sul nostro sito, o cliccando qui In calce al verbale integrale potrete anche trovare i riepiloghi dei progetti Sicurezza Sociale e WHV. Vi ricordiamo che, se desiderate, potrete incontrare il ComItEs al Festival Italiano, Auckland 20 ottobre, dalle 11:00 alle 16:00. Amministrazione: Il comitato ha approvato unanimemente il verbale della riunione del 4 agosto 2019. Il comitato ha anche approvato unanimemente il bilancio preventivo 2020. Il ComItEs ha preso atto con rammarico dell’annuncio delle dimissioni, nei primi mesi dell’anno prossimo, dell’Assistente Amministrativa, e ha manifestato la propria gratitudine per il dedicato lavoro di questi anni. Pensioni-sicurezza sociale (progetto Comites) Aggiornamento su proposta di un Accordo: Secondo quanto il ComItEs ha deciso nella riunione del 4 agosto, è stato offerto un incarico al Dr Carlo Tondelli per una consulenza volta a compilare la bozza di accordo che costituisce la proposta Comites. La bozza verrà inviata all’Ambasciata, che la userà per avviare le trattative tra i due Paesi. La consulenza, della durata di sei mesi, prevede un compenso di $2000, da attingere ai fondi speciali che il MAECI ci ha assegnato per questo progetto. Work Holiday Visa (progetto Comites): Aggiornamento su modifica accordo Il Dr Comi ha informato che il 23 agosto l’ufficio negoziatore del MAECI ha inviato all’Ambasciata una prima bozza negoziale, sulla quale l’Ambasciata ha fornito alcuni input. Quando l’Ufficio negoziatore invierà la bozza definitiva, l’Ambasciata la presenterà alle controparti presso il Ministero degli Esteri neozelandese. Ricordiamo che lo scopo della modifica è di portare il periodo di tempo con un unico datore di lavoro dagli attuali tre mesi a dodici mesi. Il ComItEs ha approvato all’unanimità di inviare una lettera all’Ambasciata, e alle parti politiche e ministeriali di referenza, in cui si riassumono i due progetti (WHV e Sicurezza Sociale), e si sollecita il supporto attivo di tutte le parti. Potrete trovare una copia della lettera allegata al verbale integrale. Presenza Comites al Festival Italiano (Auckland, 20 ottobre). E` stato deciso un turno di presenze al tavolo ComItEs al Festival. Si preparerà un volantino contenente informazioni per i connazionali sul ComItEs e le sue attività, e le informazioni sulle prossime elezioni ComItEs, se disponibili dall'Italia entro il 20 ottobre. Riunione Commissione CGIE dei Paesi Anglofoni in Nuova Zelanda. Siamo stati informati dal Prof Papandrea che, per motivi fuori dal controllo del CGIE, la proposta riunione è stata posposta a data da destinarsi. Il ComItEs ringrazia il Prof Papandrea, e le persone ad Auckland che si sono adoperate per l’organizzazione preliminare dell’evento. L"Ambasciata di Wellington ci segnala che nell'ambito delle iniziative di promozione del turismo delle radici il Ministero degli Esteri ha curato la pubblicazione della prima edizione di una "Guida alle radici italiane", dedicata a quattro Regioni italiane particolarmente interessate dal fenomeno migratorio: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna e Puglia (mentre si prevede che altre Regioni potranno essere oggetto di future edizioni).
Oltre a rappresentare uno strumento per consolidare i vincoli identitari delle comunità italiane all'estero e per rinsaldarne i legami con i territori di origine, tale segmento turistico costituisce altresì un fattore di sicura rilevanza nella più generale strategia di promozione del sistema Italia nel mondo. La Guida può essere acquisita in formato PDF (per una possibile fruizione su dispositivi mobili), collegandosi al sito www.raizitaliana.it e al sito www.esteri.it. |
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